RACCONTAMI LE PAROLE

Condividi questa pagina

Non è facile raccontare cos’è questo libro, RACCONTAMI LE PAROLE. Non è un saggio, non è una biografia e nemmeno un racconto.

Come spiega l’editore, che è Campi di Carta, queste pagine hanno subito più evoluzioni. All’inizio era un progetto dell’ autrice Raffaella Danzinelli, che voleva raccontare quello che insieme ad altri volontari faceva con l’ Associazione Raccontami le Parole (da cui il titolo).

Infatti il suo amore per la lettura era diventato un ponte verso gli anziani che vivevano nelle RSA e ai quali leggevano libri, da cui spesso ricevevano racconti di vite passate e inaspettate. Questo appunto doveva essere. Invece il Covid prima, poi la malattia e la morte di Raffaella, ha cambiato tutto.

Sì è deciso quindi di scrivere di lei, di una vita apparentemente normale, ma eccezionale in progetti, sogni, cammini, crescita personale e dedizione agli altri. Si è scelto poi di farla raccontare da Raffaella stessa, raccogliendo mail, messaggi, appunti.

Quindi è lei che ci racconta come sono nate le idee, come insieme agli altri ha creato progetti e come lei ha affrontato tutto con determinazione senza mai perdere di vista il prossimo e se stessa.

Si ha l’ impressione di leggere un diario moderno, di scorgere a volte la fatica, ma molto più spesso il sorriso. Raffaella ci racconta le sue passioni: lo yoga, l’ avventura del Cammino di Santiago, l’ arte del kintsugi che rende uniche e speciali le imperfezioni, le cicatrici.

Raffaella è sorprendente nel suo fare mille cose, ma anche nel suo essere normale come tanti e speciale con lo siamo tutti. Questo è quello che rimane di lei e che le persone che l’hanno conosciuta, apprezzata e amata continueranno a fare. Al posto suo, insieme a lei.

Mi ha colpito una frase del marito, Paolo Dotto: “Amava i fiori freschi, per questo ogni settimana vado a trovarla. Tuttavia quando porto le rose è come se lei mi apparisse meno serena, invece con i gigli va meglio. Credo di aver intuito questo: i gigli sono il mio piccolo dono e a lei piacevano le cose semplici