RITORNO AL CINEMA

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Non andavo al cinema da molto tempo. Prima della pandemia lo frequentavo con una certa assiduità, almeno un paio di volte al mese, con tanto di tessera AIACE.

I mesi di semiclausura da Covid19 mi hanno trasformato in un divoratore di piattaforme on demand, ma soprattutto ho scoperto il piacere di guardare film e serie tv in lingua originale, affidandomi alla sottotitolazione. Una piccola epifania acustica e un discreto esercizio linguistico, ma soprattutto una fruizione che ho apprezzato a tal punto da non potervi più rinunciare. La presa diretta, la voce originale, l’ambiente restituito senza mediazioni linguistiche non ha pari. La mia anima da documentarista si è risvegliata tutta e tutta insieme.

Risultato: non guardo più film stranieri doppiati in italiano. In tv, ovviamente, ma anche e soprattutto al cinema. Se a tutto ciò sommate anche la scarsa qualità della maggior parte dei film italiani usciti ultimamente sul grande schermo, il gioco è fatto. 

Succede però che “La stranezza, con il grande Toni Servillo accanto a due comici di razza come Ficarra & Picone, mi porta a rompere la tradizione. Ho fatto bene, il film (una sorta di viaggio nella testa di Pirandello alle prese con la genesi complicata de “Sei personaggi in cerca d’autore”) vale tutto il prezzo del biglietto.

Domenica scorsa ho fatto il bis con “Grazie ragazzi” e Antonio Albanese (con una storia che ha anch’essa il teatro al centro, ma all’interno di un carcere) mi ha strappato un sorriso profondo, lacrime vere e almeno un paio di applausi spontanei. 

Ora toccherà a “Il primo giorno della mia vita” e, forse, “Otto montagne” (sono alle prese con il libro e fatico parecchio).

Insomma c’è un cinema italiano che mi ha riportato al cinema e mi ha permesso di riprendere possesso di una vecchia sana abitudine stroncata dal distanziamento sociale. Bene così.

Ultima nota: lunedì mattina ho fatto colazione a Porta Nuova. Caffè e cornetto, 3 euro e 10 centesimi. Caffè a 1 euro e 40. Gli ultimi due ingressi al cinema mi sono costati 8 euro l’uno. La morale che ne ho tratto è la seguente: fai colazione a casa e vai più spesso al cinema.