Quelli fra voi che conoscono già l’opera del maestro Steve Ruis, potrebbero accusarmi di aver anticipato fin troppo già dal titolo (cosa assai vera…), ma chiederei a quest’ultimi di concedermi ancora qualche riga di pazienza, per dare più contesto alla scelta.
Mi chiamo Daniel Petronzi, nella vita sono un istruttore sportivo di arti di tiro e questa è la storia di come ho conosciuto l’opera “Perché fai schifo nel tiro con l’arco … e cosa puoi fare per rimediare” di Steve Ruis.
Perché fai schifo a scoprire nuove fonti… e cosa puoi fare per rimediare
Come insegnante vanto una filosofia molto semplice:
- “Maestro è colui che sa di essere solo un allievo più avanti degli altri e che sprona con passione i nuovi arrivati a superarlo”
Non ho la presunzione di trasformare questa recensione in un elogio al mio modo di operare (sarebbe prosaico ed auto-celebrativo) ma questo modo di operare ha reso nel tempo i miei allievi curiosi, aperti al confronto con altri istruttori e sempre pronti a propormi nuove letture ed esperienze.
È così che sono venuto a conoscenza di questo libro, grazie al confronto con uno dei miei allievi più anziani, Antonio; infatti non molte sere fa il buon Anto si è presentato da me con l’opera di Steve Ruis fra le dita, raccontandomi che:
<Questo è un libro che mi hanno regalato quei disgraziati dei miei famigliari come scherzo, si intitola “perché fai schifo nel tiro con l’arco” e mannaggia a loro, è un bel libro! Lo conosci? No? E tieni! Leggilo, fidati!>
Presi il libro con una risata e quella sera stessa decisi di leggerne l’introduzione, e poi i primi capitoli… ed in fine, prima di accorgermene mi resi conto che quel libricino dalla copertina verde era finito, l’ora era tarda ed il mio cervello riusciva a pensare solo due cose; la prima era l’imprecazione per le ore di sonno a cui avevo rinunciato, mentre la seconda cosa che martellava la mia testa era molto più specifica:
- “Ma che cavolo… questo libro è valido! Perché non se ne sente parla di più? Bisognerebbe farci qualche bella recensione!”
Perché fai schifo nel tiro con l’arco (o in un altro sport)… e cosa puoi fare per rimediare!
La prima cosa che posso dire di questo libro è che non insegna a tirare con l’arco, o meglio, non soltanto!
Il suo autore, Steve Ruis, è un arciere di consolidata fama in America, oltre ad essere un istruttore sportivo, Ruis è una persona votata all’insegnamento (come potrete evincere dal post scriptum situato a fondo del libro) e fortemente motivata nel coinvolgimento dei giovani nello sport.
Il suo libro si divide in tre sezioni principali, tutte ugualmente valide, schiette ed a tratti cariche di “ironia al vetriolo”:
- Introduzione
- Sezione I – Perché fai schifo a tirare
- Sezione II – Come creare un programma mentale da paura
Lo stile narrativo è semplice, non vi è prosa o ricamo alcuno, al contrario l’intero scritto si rivolge a noi in prima persona, come se lo scrittore non stesse pensando alla stesura di un libro quanto più ad una lezione frontale con un allievo, cosa che rende la lettura leggera e scorrevole.
Leggendone la prefazione ci si potrebbe fare l’idea che l’opera sia “una lettera aperta nei confronti di tutti quegli sportivi che non hanno mai capito un’H di quanto il buon Steve ha cercato di spiegargli negli anni” (cosa che potrebbe non essere falsa…), ma ad un occhio più attento risulterà subito evidente che lo scrittore non sta spiegando come adoperare tecnicamente l’arco, bensì come creare una impostazione mentale focalizzata, attenta e concentrata; in altre parole spiega “perché fai schifo come sportivo e cosa puoi fare per rimediare”.
Questo aspetto rende il testo valido per qualsiasi disciplina sportiva; non importa se sei un arciere, un calciatore o uno spadaccino perché l’elemento centrale del testo non è realmente il tiro con l’arco (questa infatti è più la cornice dettata dalle esperienze formative dello scrittore) ma bensì la capacità di riconoscere l’inefficacia di un programma mentale sbagliato e di come cambiarlo per rendersi più efficaci nel proprio sport.
L’impostazione delle due sezioni è semplice, la prima parte ha la funzione di illustrare per punti (28 punti per essere esatti) tutti quegli atteggiamenti che rendono lo sportivo inefficace, lo stile di scrittura mira a scuotere il lettore, anche ad infastidirlo a tratti, con il conseguente obbiettivo di fargli capire a pieno se rientra o meno in quella categoria di “errore sportivo”.
Una volta spiegato il punto, il testo inizia già a fornirti qualche esempio o motivazione per la quale dovresti invertire il tuo atteggiamento nei confronti di quell’argomento.
La seconda parte invece si focalizza fortemente sull’impostazione di un approccio mentale efficace, dando una serie di delucidazioni sul funzionamento della nostra mente e di come far lavorare correttamente il pensiero conscio e quello inconscio, così da creare il nostro “programma mentale da paura”.
In conclusione, senza approfondire oltre l’argomento (per evitare di guastarvi la sorpresa) posso dire di essere rimasto più che piacevolmente colpito da questo scritto e che nonostante il gentile prestito del mio allievo Antonio ho deciso di comprare una copia del libro; questo non solo per supportare l’operato di Steve Ruis (motivazione che già di per sé sarebbe stata una più che sufficiente) ma anche perché non credo di esagerare affermando che, con l’acquisto di questo scritto, mi sono garantito di poter rivivere una giornata di allenamento con un grande istruttore ogni volta che ne sento il bisogno.