FATEVI DEL BENE

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Dopo aver litigato su Facebook per troppe ore con persone che ottusamente riportavano le proprie pseudo convinzioni personali sul perché non bisogna vaccinarsi, invece di dare fiducia a studiosi e scienziati di tutto il mondo, ho voluto farmi del bene leggendo “Sono ancora vivo” di Roberto Saviano, una storia illustrata da Asaf Hanuka e pubblicata da Bao Publishing.

E’ un libro a fumetti (pare che ora si chiamino graphic novels…) bellissimo.

Saviano cerca di spiegare quanto è andato perduto della sua vita da quando è sotto scorta, precisamente dal 2006, anno in cui denunciò, nel suo primo romanzo, GOMORRA, come la camorra impregnasse il territorio partenopeo. Fece nomi e cognomi dei boss dei vari clan e, appena il libro iniziò a diventare un best seller, ricette prima avvertimenti e poi minacce di morte sempre più concrete.

Dopo ben 13 anni di processo, pochi mesi fa, il boss Francesco Bidognetti ed il suo avvocato Michele Santonastaso sono stati condannati per aver minacciato in aula, con aggravante mafiosa, Roberto Saviano. Il libro ruota tutto attorno a questo episodio recente, ricostruisce il passato e osa guardare al futuro.

Quello che però mi ha colpito è che è stato un processo che non ha avuto come imputato la camorra, bensì la parola, “La parola non indica né riporta, ma permette conoscenza” scrive l’autore, che è fermamente convinto che non basti racontare i fatti ma occorra anche comprendere la violenza e il meccanismo. Solo così possiamo prenderne le distanze e smettere di subire.

Tornando al libro, la bellezza di un racconto a fumetti sta da una parte nell’efficacia delle brevi didascalie che accompagnano le immagini e dall’altra nella bravura di Saviano nell’aver adottato uno stile asciutto, immediato, ma intenso e poetico. Leggi e sei con lui, disegno dopo disegno.

Si mette totalmente a nudo, è fragile come un vaso di cristallo in pieno terremoto, e per contro le immagini sono forti con colori primari, il tratto realistico. Insomma: parole e disegni insieme sono un lavoro davvero riuscito bene e arriva dritto al cuore.

Sei credibile solo se ti ammazzano” quasi urla Saviano, ferito da quanti se lo immaginano a godersi la vita in un attico di New York “a spese del contribuente“. Non importa, la gente parli pure, lui non si farà ammazzare, è ancora vivo.

E, aggiungo io, per fortuna di tutti noi.

La foto è Enrique Carnicero, ed è stata scaricata da Flick.