SOLO I BAMBINI SANNO AMARE

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Gli editori indipendenti sono gente coraggiosa. Coraggiosa e creativa. Chi ama leggere lo sa: nei cataloghi indipendenti spesso si nascondono pagine di letteratura che dovrebbero avere molta più fortuna di quella che hanno. 

Ho appena finito di leggere “Solo i bambini sanno amare”, pubblicato l’anno scorso dalla torinese Vague Edizioni. Lo ha scritto Bruno Caliciuri, in arte Cali, un cantautore francese sconosciuto in Italia, ma di buon seguito oltralpe. In Francia il libro era uscito nel 2018

Per quello che conta, secondo me, Vague Edizioni ha scovato la classica perla che rischiava di andare perduta. I cantautori, almeno in Italia, si concedo spesso o digressioni narrative, a volte con successo significativo. Da Ligabue a Francesco Guccini, da Roberto Vecchioni a Giuliano Sangiorgi, gli esempi non mancano.

Non ho idea se anche in Francia succeda qualcosa di simile, di certo “Solo i bambini sanno amare” è un libro che non dovrebbe passare inosservato.

Cali, con coraggio e una dose rara di umanità, racconta i mesi terribili che sono seguiti alla morte della mamma. Aveva 6 anni, e la mamma era la maestra di Vernet Les Baines, un piccolo paesino della Francia meridionale. 

Un racconto in prima persona, ma senza distanza temporale. È Cali bambino che si racconta. Attraversa il disorientamento, il dolore, la rabbia, la ricerca di quell’amore materno perduto e che ha bisogno in qualche modo di essere rimpiazzato. Peccato che ci siano vuoti che non possono essere colmati e capirlo a 6 anni è dura da digerire. Leggendolo ho rivisto pezzi di Romain Gary, sicuramente con meno ironia, ma di certo con la medesima lucidità.

Cali è un autore che vale la pena scoprire come narratore e se andate a cercare sue tracce canore su YouTube e Spotify non resterete di certo delusi. 

Un’ultima nota importante sull’editore: Vague Edizioni pubblica solo autori francofoni e rappresenta per la letteratura francofona, ciò che Sur è per quella sud americana, Iperborea per il Nord Europa o Miraggi per il mondo slavo. 

Applausi.