OLMO, DI NOME E DI ALBERO

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OLMO è il titolo del nuovo romanzo di Marcello Loprencipe, sesto romanzo per lui. Dopo il grande successo de IL VENDITORE DI GHIACCIO, il nuovo romanzo era atteso, ma rappresentava anche un confronto piuttosto pesante.

Loprencipe ci sorprende con una storia intima e tutta al femminile, le protagoniste infatti sono due donne, molto diverse tra loro, innanzittutto per età, per vissuto e approccio alla vita e ai sentimenti. Le vite di Margherita e Viola si incrociano per una circostanza putroppo comune, una notifica di sfratto.

Comincia tra le due un dialogo intimo fatto di un passato lontano, Margherita è una novantenne che vive sola in una casa, che dovrà lasciare, piena di ricordi, Viola è colei che gli consegna la notifica, ma che non rimane indifferente al racconto dell’anziana.
Quasi tutta la vicenda si svolge su una panchina, dove le due donne si raccontano.

E’ qui che il romanzo sorprende, nell’immergersi completamente nel sentire femminile e allo stesso tempo rompere degli stereotipi sulla vecchiaia, i rapporti di forza, sull’imporatnza del passato e le paure del futuro e della morte. Infatti non è detto che Margherita viva nel passato, che Viola progetti il futuro con il coraggio dei giovani.

Intensa, densa, poetica come sempre la scrittura di Loprencipe, che non ama dilungarsi, ma ogni pagina racconta un mondo, che infondo ognuno di noi conosce e ha vissuto.

Rimane il perchè del titolo, OLMO. Cosa rappresenta, cos’è, chi è, questo lo troverete nelle pagine, ma ogni lettore ne darà un’immagine diversa, ne sono certa.