Tutti diretti a “Porto” Palazzo

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Ho conosciuto Amarilli Varesio e il suo Porto Palazzo, al Parco della Tesoriera di Torino, ospite di uno degli incontri periodici di “Libri al parco con il BookPostino”. Immediata è stata la percezione di trovarmi di fronte a una giovane donna dolcissima e profonda.

Ci ha raccontato che per un periodo della sua vita si era esibita come artista di strada ed aveva scelto il Balôn e Porta Palazzo come palcoscenico. Qui cantava il suo repertorio di canzoni accompagnandosi con la chitarra. La sua presenza in quel particolarissimo quartiere torinese che è Porta Palazzo, giorno dopo giorno ha suscitato curiosità ed è successo qualcosa che forse l’artista non si aspettava: persone dalle provenienze più disparate, dal Sud Italia al Nepal, passando per le Americhe e l’Africa, si sono avvicinate a lei.

Man mano che la confidenza aumentava, le hanno raccontato le loro storie. Il quartiere più multietnico di Torino, se lo sai ascoltare, è più vicino a noi di quanto possa sembrare. I legami famigliari sono, per ognuno dei protagonisti, qualunque sia l’etnia, fortissimi e conflittuali. Esattamente come accade in ogni famiglia che conosciamo, compresa la nostra.

L’aspetto profondamente umano è quello che emerge da queste storie. Amarilli scrive nella prefazione: “Ritengo sia importante approfondire le narrazioni di chi si mette in viaggio, per necessità differenti, al fine di dare voce a chi ha il desiderio, universalmente condiviso, di migliorare la propria vita”.

Mi auguro che questo libro venga letto e abbia ampio successo, perché la delicatezza con la quale sono scritti questi racconti è davvero rara. L’autrice ha la capacità di cambiare registro di scrittura ad ogni racconto e di farci immedesimare nei sogni, pensieri, nostalgie, aspirazioni di tante persone che provengono da paesi e culture lontane dalla nostra.

Leggetela e sarete lì con i suoi personaggi sugli altopiani tibetani, nei campi resi fertili dalle termiti del Burkina Faso, nella Somalia dilaniata dalla guerra civile, su un peschereccio, stipati per giorni in una cella frigorifera, a Marrakech e a Damasco. Tutti diretti verso il Balon, verso “porto” Palazzo.

“Porto Palazzo”, storie di partenze e di approdi di Amarilli Varesio, editore Sui Generis