IL MIO CUORE È A TEHERAN

Condividi questa pagina

Alcuni mesi fa ho letto “Leggere Lolita a Teheran” della scrittrice iraniana Azar Nafisi, come faccio spesso dopo fatti di cronaca che attirano l’attenzione dell’opinione pubblica. Mi piace leggerli a distanza di tempo quando un po’ l’onda emotiva si è placata. Ero curiosa soprattutto per il richiamo alla Lolita di Nabokov, perché questo romanzo ambientato in un contesto così lontano da quello di Teheran, era diventato lettura per alcune donne. Ora la rivolta delle donne iraniane ha riacceso l’attenzione su quella fetta di mondo.

Nel libro, uscito nel 2003, si racconta come la professoressa Nafisi decida di interrompere il suo insegnamento all’università Allameh Tabatabei, a causa delle continue pressioni della Repubblica Islamica dell’Iran sui contenuti delle lezioni ed in generale sulla sua vita di donna. Tuttavia non lascia totalmente l’insegnamento e decide di organizzare un seminario presso la sua abitazione.

Partecipano le sue sette migliori studentesse. Si discute di letteratura, in particolare di grandi romanzi come Lolita (appunto), Il grande Gatsby, Orgoglio e pregiudizio, Cime tempestose, Dasy Miller, ma anche Invito a una decapitazione e Le mille e una notte.

Qui comincia un intreccio tra le esperienze che le ragazze e la professoressa vivono nell’Iran degli Ayatollah e le varie trame. Con il passare del tempo, durante il seminario, le ragazze fraternizzano e cominciano a raccontare il loro privato. 

La cosa sorprendente è che ci si ritrova sedute con loro in quel salotto, a leggere con occhi nuovi quei romanzi e anche le vite di donne sulla carta lontanissime. Ci si sente sorelle, amiche, madri sia delle studentesse, ma anche dei personaggi che rileggono, fino ad allora mai immaginati in quel modo.

Seduta vicino a me a sorseggiare caffè alla maniera di Teheran c’era Lolita che mai come ora mi sembra piccola e indifesa, mentre fuori c’è un mondo che non vuole che le donne leggano, pensino, sognino.
Il mio cuore è rimasto lì e mai come ora è orgoglioso e trema per le mie sorelle.