I PRETI VERDI

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Si intitola “Preti verdi” ed è uscito da pochi mesi per Edizioni Terra Santa una casa editrice che da un paio d’anni a questa parte ha letteralmente cambiato pelle grazie all’arrivo di una figura di esperienza e talento come Roberta Russo (ex Piemme).

Lo ha scritto il giornalista toscano Mario Lancisi, al quale si devono diverse apprezzatissime pubblicazioni su don Milani.

“Preti verdi” è un libro che possiamo tranquillamente definire necessario, e la ragione è racchiusa, prima di tutto, nel suo sottotitolo: “L’Italia dei veleni e i sacerdoti simbolo della battaglia ambientalista”.

Mario Lancisi ha incontrato, intervistato e raccontato la vicenda di dieci territori dall’ecosistema devastato e di altrettanti sacerdoti che hanno speso e spendono la propria vocazione perchè la ferita inferta alle persone che in quel territorio vivono, venga sanata. 

Si tratta di Don Palmiro Prisutto, don Giuseppe Trifirò, padre Nicola Preziuso, padre Maurizio Patriciello, don Marco Ricci, don Michele Olivieri, padre Guidalberto Bormolini, don Albino Bizzotto, don Gabriele Scalmana e padre Bernardino Zanella. È il racconto di un viaggio doloroso, quasi una Via Crucis che dalla Sicilia, passando per Taranto e “la terra dei fuochi”, porta al Veneto.

A segnare le tappe di questo terribile Giro d’Italia senza bicicletta sono le migliaia di morti che la devastazione ecologica ha comportato. Bambini, donne, uomini, comunità intere, decimate da forme tumorali le cui cause sono da ascrivere alla voracità di gruppi industriali e organizzazioni mafiose. 

La dedica del libro non lascia dubbi: “A tutti i morti di tumore per l’inquinamento e i veleni provocati da uno sviluppo economico che mette al centro il profitto e non l’uomo”.

A dare il via a questo coraggioso lavoro di Lancisi è l’enciclica “Laudato si” sulla “cura della casa comune” scritta da papa Francesco nel giugno del 2015. Quel testo rimette al centro del dibattito ecclesiale la tutela dell’ambiente, del rispetto del creato, dei danni (spesso irreparabili) che ricadono su popolazioni inermi e incolpevoli.

E poi c’è la pandemia. Anche questa è stata, per lo scrittore di “Preti verdi” un elemento nodale. “A noi interessa un’ipotesi di lavoro, che affiora anche in questo viaggio: forse c’è un nesso causa-effetto tra inquinamento della terra e coronavirus. Forse. Non è questa la sede per discuterne. Preme sottolineare che la dicotomia “salute e lavoro” che caratterizza il libro ha attraversato anche l’anno del Covid-19. Viene prima la borsa o la vita?”.