NESSUN LIBRO IN SPIAGGIA

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Mi trovo in Sardegna nel più classico dei villaggi turistici. Relax allo stato puro: mare, spiaggia, ristorante, cielo blu, sole caldo, venticello. Un gradino sotto il paradiso. Sono arrivato domenica, ho portato con me 5 libri. Uno è già finito, il secondo è a buon punto. Entro domenica prossima, giorno di rientro, esaurisco la scorta.

Sotto l’ombrellone, da quanto l’età ha preso il sopravvento sullo spirito d’avventura, leggo con sommo e smisurato piacere. Noto però che qui e ora a leggere sotto l’ombrellone (lo stesso ombrellone) siamo solo in due (la mia compagna e il sottoscritto). L’ho notato ieri e lo confermo oggi: tra le persone che mi circondano, nessuno ha un libro o un Kindle in mano.

Non solo. Vagando tra le quattro fila di sdraio, sedie e stuoie di questo tratto di spiaggia, il numero di libri incrociati è: ZERO. Nè in lettura, nè abbandonati tra palette e secchielli.

Mi ha stupito l’assenza nel villaggio di un’edicola, che considerando l’età media attuale degli ospiti (altina, di sicuro non sotto i 50), avrebbe reso felice più di un vacanziero in costume da bagno. Eppure qui c’è tutto ciò che serve per il relax d’evasione: spa, piscine, area fitness, corsi di qualunque zumba possa venire in mente. Vetrine per scegliere creme solari, gite in barca, foto delle vacanze e gelato al cioccolato, ma di libri, nemmeno l’odore.

Domanda: esiste uno strumento che ti permetta di evadere dal logorio della vita moderna (long live the Ernesto Calindri) meglio di un buon libro? La risposta sarebbe no, sarebbe.

Tre anni fa, in luglio, quando ancora il Bookpostino era una libreria a pedali, tentai (in collaborazione con la collega di Rimini) di aprire un banchetto di vendite, all’ingresso di uno degli stabilimenti balneari più grandi della Riviera nei fine settimana. Dovemmo chiudere in fretta e furia dopo due week-end. Tre libri venduti in tutto.

Non è così ovunque, non è sempre così. Ma qui adesso è così.